sabato 25 febbraio 2012

Lezione del 25/02/2012 - Termine tav, n, 1B.

(2 ore)

- Termine tav. n. 1B
























Lezione del 24/02/2012 - L'Enartrosi dell'anca; proseguimento tav. n. 1B;...

(3 ore: 1 di mattina e 2 di pomeriggio)

- L'Enartrosi dell'anca;
- Proseguimento tav. n. 1B.













sabato 18 febbraio 2012

Lezione del 18/02/2012 - Proseguimento tav. n. 1B (2° p): le anatomie con particolare attenzioni alla meccanica delle articolazioni.


(2 ore)

- Proseguimento tav. n. 1B (2° p): le anatomie con particolare attenzioni alla meccanica delle articolazioni.












Lezione del 17/02/2012 - Visita alla Mostra "Il Bel Paese dell'Arte" presso la GAMEC di Bergamo; ..

(5 ore: 3 ore di mattina e 2 ore di pomeriggio)

- (2 ore: scambio ore con la collega Fumagalli)
- Visita alla Mostra "Il Bel Paese dell'Arte" presso la GAMEC di Bergamo;
- Le articolazioni: termine classificazione e descrizione; i diversi tipi di Diartrosi.



ALLA GAMeC DI BERGAMO

DAL 28 SETTEMBRE 2011 AL 19 FEBBRAIO 2012

LA MOSTRA
IL BELPAESE DELL’ARTE
Etiche ed Estetiche della Nazione

L’IMMAGINE DELL’ITALIA NEL MONDO DALL’OTTOCENTO AI GIORNI NOSTRI
UN IMPERDIBILE VIAGGIO ALLA RISCOPERTA DELLE RAGIONI
CHE HANNO RESO GRANDE E AMATO IL ‘BELPAESE’

200 OPERE DI GRANDI ARTISTI ITALIANI E INTERNAZIONALI
CIMELI E TROFEI DI GRANDI PROTAGONISTI DELLO SPORT

Dal 28 settembre 2011 al 19 febbraio 2012, la GAMeC di Bergamo ospita la mostra IL BELPAESE DELL’ARTE.
Etiche ed Estetiche della Nazione.

L’esposizione, a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini, ripropone l’immagine dell’Italia nel mondo nella molteplicità delle sue espressioni visive: dal cinema all’arte, dalla letteratura al Made in Italy, dalla cultura d’élite a quella popolare, attraverso 200 opere di grandi artisti italiani e internazionali, ma anche di ‘cose e fatti’ dall’Ottocento ai nostri giorni – come gli scritti di Rita Levi Montalcini grazie ai quali le è stato assegnato il premio Nobel.

L’iniziativa, che si tiene in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dimostra quanto la creazione artistica abbia influenzato in maniera determinante, soprattutto in questo ultimo secolo e mezzo di storia, l’organizzazione pratica della vita sociale italiana. A tal proposito, Il Belpaese dell’Arte propone esempi storici rilevanti – come i ritratti dei circa 200 garibaldini della spedizione dei Mille provenienti da Bergamo e Provincia, o una serie di caricature dei parlamentari italiani, disegnate dal senatore Sebastiano Tecchio sulla carta intestata del Parlamento verso la fine dell’Ottocento - nei quali la memoria trattenuta nell’arte si è riverberata, quale fusione tra passato e modernità di etica ed estetica, in campi a lei affini come l’architettura e il design, o in altri dissimili come il paesaggio, la religione, la politica.
Parallelamente, ogni sala ospita oggetti – ex voto, libri, trofei sportivi - divenuti icone mondiali dell’identità italiana: la loro presenza pone a confronto l’ideale puro di un’arte d’avanguardia e le testimonianze di una creatività spontanea, popolare o industriale.

La mostra conduce inoltre un’articolata indagine sull’idea di Paese e di Nazione e sui processi culturali, sociali ed estetici che ne hanno caratterizzato la formazione. A differenza degli altri stati europei, in Italia, il principale elemento culturale unificante è stato proprio l’arte, o le arti. Da qui, il titolo della mostra Il Belpaese dell’Arte, ovvero l’Italia quale luogo d’eccellenza di una continuità e di un particolare tocco estetico.

Attraverso la mostra si esplorano luoghi e momenti che partecipano all’origine e alla costruzione dello Stato-Nazione come fenomeno unitario: la bandiera, la lingua, l’inno, il confine, la mappa, la cultura religiosa, il monumento, lo sport anche attraverso opere che mimano o definiscono forme di rappresentanza politica, estetica, geografica o identitaria, grazie alle quali si oltrepassano i limiti dell’oggetto artistico per procedere a un confronto diretto con la realtà e le sue strutture di appartenenza, come la maglia rosa di Felice Gimondi, la maglia azzurra del capitano della Nazionale di calcio Giacinto Facchetti, la coppa Europa di sci o la divisa della ‘Valanga azzurra’ di Fausto Radici.

Il percorso espositivo si suddivide in otto sezioni.

Nella prima, dal titolo Fratelli d’Italia, il richiamo all’inno nazionale fa da sfondo alla presentazione di sei coppie legate da un vincolo di fratellanza: Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, Tano Festa e Francesco Lo Savio, Gianni e Joe Colombo, Alessandro e Francesco Mendini, Gianluca e Massimiliano De Serio, Paola e Rita Levi Montalcini; coppie che hanno espresso valori artistici tra loro simili e diversi come unitaria e differente è l’Italia stessa. Presente in questa sezione, anche un’opera dell’ambiente di Giacomo Trecourt, che rappresenta una coppia di fratelli.

In Mappamondo Italia, le opere di Enzo Cucchi, Maurizio Cattelan e Claire Fontaine, ispirate alla forma dello stivale italiano, dialogano con le mappe del mondo di Alighiero Boetti, Mona Hatoum, Claudio Parmiggiani, Flavio Favelli, Alice Guareschi, e con le opere di Luciano Fabro, Claudia Losi e Salvo, sviluppando una relazione sul rapporto geografico tra locale e globale.

Nella sezione Cartoline d’Italia, opere di Mario Cresci, Alterazioni Video, Tobias Zielony, Mimmo Jodice, Giuseppe Bartolini, Giuseppe De Nittis, Giovanni Migliara, Giovanni Iudice, Marco Gozzi, Ippolito Caffi Francesco Guardi, che raccontano quella sorta di mitologia che identifica l’Italia come il fulcro attorno cui si è sviluppata la storia dell’arte e il modello ideale della bellezza del paesaggio.

Tele, fotografie e sculture di Loredana Di Lillo, Renato Guttuso, Armin Linke, Marco Cingolani, Antonella Mazzoni, Francesco Arena, Elmgreen&Dragset, Emilio Isgrò, Teofilo Patini, Cesare Tallone sono ospitati all’interno della sezione Politica Italia, e fungono da filo conduttore alla tematica politica intesa come luogo di coesione, dibattito, comunicazione e appartenenza, in dialogo con le caricature realizzate da Sebastiano Tecchio.

Anche lo sport, come fattore di coesione nazionale e come metafora di appartenenza viene analizzato nella sezione Bar Sport Italia, attraverso opere di Pietro Roccasalva, Maurizio Cattelan, Enzo Umbaca, Paola Di Bello, Salvo, Gang Song Ryong, Andrea Mastrovito, Matteo Rubbi, Marco Colombaioni, Gianni Di Rosa, Tobias Rehberger, Cesare Viel e Luca Vitone, cui si affiancano i simboli che hanno caratterizzato le carriere di grandi campioni dello sport tra i quali Fausto Radici, Felice Gimondi, Giacomo Agostini, Giacinto Facchetti, Norda Foppapedretti Bergamo e Atalanta Bergamasca Calcio.

Per grazia ricevuta Italia presenta quei lavori desunti dall’immaginario sacro e in cui il linguaggio dell’arte contemporanea incontra la tradizione, la storia e la cultura delle feste popolari. In primo piano si trova la figura della Madonna, spesso usata come iconografia da artisti quali Gino De Dominicis, Vettor Pisani, Piccio, Alberto Garutti, Aleksandra Mir, Nan Goldin, Kiki Smith, Antonio Riello, Vanessa Beecroft, in dialogo con alcuni ex voto.

La creazione e la distruzione dei monumenti ha sempre segnato la nascita e la morte delle nazioni. Attorno a questi simboli di identità collettiva saranno riunite, nella sezione A futura memoria d’Italia, le opere di Gabriele Di Matteo, Patrick Tuttofuoco, Elisabetta Benassi, Enzo Bassotto, Sislej Xhafa, Gino De Dominicis, Steven Claydon, Rossella Biscotti, Letizia Battaglia, Alfredo Jaar, Tullio Pericoli, Yan Pei-Ming, Giuseppe Luigi Poli, Giuseppe Diotti, Giuseppe Gaudenzi, Giovanni Maria Benzoni, Antonio d’Este, Mario Dondero, Democrito Gandolfi, Frédéric Xavier Liwer, Gianfranco Ferroni, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Mimmo Paladino, Piccio ed Enrico Scuri.

Chiude l’esposizione la sezione Fatto in Italia / All’italiana, in cui l’avventura del nostro Paese nel mondo è vissuta attraverso i miti e il successo del Made in Italy, con opere di Gino Severini, Hans-Peter Feldmann, Michelangelo Pistoletto, Giovanni Rizzoli, Nemanja Cvijanovic, Giuseppe Stampone, Gabriele Picco, Riccardo Beretta, Patrizio Di Massimo, Francesco Jodice, Felix Gonzales-Torres, Tobias Rehberger, Antonio Visentini e Canaletto.

Integra il percorso espositivo una sala dedicata alla proiezione di un video-documentario, realizzato per l’occasione, che illustra il panorama culturale, sociale e artistico evocato dalla mostra attraverso spezzoni di film, programmi televisivi, spettacoli teatrali, spot pubblicitari e notiziari.

Il catalogo della mostra, edito da Nomos Edizioni, include testi dei curatori Giacinto Di Pietrantonio e M. Cristina Rodeschini e introduzioni alle diverse sezioni redatte da esperti in differenti discipline: Leopoldo Ivan Bargna, Francesco Bonami, Aldo Cazzullo, Roberto Di Caro, Franco Farinelli, Ugo Morelli, Pier Luigi Sacco, Giuliano Zanchi.





































































Le articolazioni: termine classificazione e descrizione;
i diversi tipi di Diartrosi.